Costruttore vince la causa, stop al debito con la banca da 500 mila euro di debito a poco meno di 10!
Tribunale di PESCARA.
Settembre 2021. Un decreto ingiuntivo di 541mila euro che arriva dalla banca metterebbe in ginocchio qualsiasi imprenditore, e così è stato anche per un noto costruttore pescarese, L.D.F., che nel 2013 ha iniziato la sua battaglia legale con un istituto locale, una poi assorbito da un gruppo nazionale.
Ma fortunatamente, lo staff InsiderBancario®️ (SOSUTENTi Approved), sempre in primo piano in questa materia estremamente delicata e complessa, è riuscita ad ottenere dal tribunale una sentenza che ridimensiona drasticamente quel credito lamentato dalla banca, riducendolo addirittura a meno di 10mila euro.
Questa decisione arriva purtroppo a distanza di ben 8 anni da quel decreto ingiuntivo che ha stravolto la vita dell’impresa, del suo titolare e anche di chi aveva firmato una fidejiussione fino ad un valore di un milione e 600 mila euro e che era stato chiamato in causa dalla banca.
Ancora una volta, però, il lavoro dell’avvocato Emanuele Argento, uno dei maggiori esperti in questa materia e avvocato dello staff Insiderbancario®️, ha permesso di ottenere un successo certamente non pronosticabile dopo quel decreto ingiuntivo che aveva spezzato le gambe dell’imprenditore che non avrebbe battuto ciglio nel versare sul conto quello che oggi è stato stabilito in sentenza: e cioè 9.700 euro. E invece sono passati otto anni di battaglie legali.
La sentenza civile, firmata dal giudice Claudio Di Giacinto, sintetizza che nel rapporto/contratto di conto corrente con apertura di credito, l’onere della prova di come si sia formato il saldo debitore finale è a carico della banca in sede di opposizione a decreto ingiuntivo; e poi che la mancanza di tutti gli estratti conto completi dall’inizio alla fine del rapporto, comporta l’azzeramento del primo saldo negativo non provato dalla banca.
Anche sulla questione dei tassi di interesse, il giudice è stato chiaro, dando ragione al suo consulente d’Ufficio (e quindi all’imprenditore) che aveva accertato come la banca avesse «applicato dei tassi diversi da quelli pattuiti, in senso sfavorevole al correntista, con conseguente inefficacia delle variazioni contrattuali».
Un lavoro lungo per ricostruire 8 anni di rapporto bancario. «È ovvio che la richiesta (ed ottenimento) del decreto ingiuntivo da parte delle banche», commenta Gennaro Baccile, padre professionale di Stefano Cesare Palazzi Founder si Insiderbancario® «comporta la morte creditizia e la morte bancaria della vittima che viene costretta a vivere nel limbo della società civile, senza credito, senza carte di credito e spesso senza nemmeno un conto attraverso il quale pagare le tasse e poter gestire una vita normale.
Ci sono voluti diversi anni di strenua difesa legale ad opera dell’avvocato Argento, unitamente al collega Fabio Cosentino, per far emergere la verità e respingere l’enorme pretesa della banca che non è riuscita a provare il credito».