Rilievi e considerazioni sulla situazione ed evoluzione creditizia in Toscana

Riporto alcune considerazioni fatte ieri, durante il mio intervento in Confartigianato ad Arezzo, che hanno lasciato a bocca aperta i parteciapanti e credo anche Te, visto che la situazione è simile anche in altre regioni e forse anche nella tua (italia centrale).

A giugno 2011, in Toscana si contavano risparmi depositati presso le Banche e presso la posta pari a 66,9 miliardi di €. A Giugno 2015 tale massa si è accresciuta del 12% pari a 75 miliardi di €. I Toscani, quindi, durante 4 anni di recessione economica hanno saputo accrescere oltre ogni ragionevole aspettativa i loro risparmi bancari e postali (notizia positiva solo in apparenza, la gente ha paura e tiene fermi i soldi!!!);

Sempre a Giugno 2011, all’indomani del varo del D. L. N° 70 del 13\5\2011, chiamato Decreto Sviluppo, con il quale è stata aumentata la soglia massima oltre la quale le Banche fanno Usura, i crediti complessivi concessi all’economia e Pubblica Amministrazione Toscana ammontavano ad € 119,6 Miliardi di €. Dopo 4 anni di recessione economica, a giugno 2015, la massa creditizia concessa dal sistema bancario all’economia regionale è scesa del 7%, con – 89,5% alle società finanziarie, -9,3% alla Pubblica Amministrazione e -9,2% all’Edilizia. Solo le Famiglie consumatrici si sono viste conservare lo stesso volume di crediti tra il 2011 ed il 2015 (modesto incremento da 35,7 miliardi di € a 36,7).

Ma ciò che esprime una vera e propria rapina all’economia Nazionale e, quindi, anche Regionale, è l’accresciuto costo del credito a carico delle attività produttive e consumatrici. Nel quadriennio, infatti, a seguito dell’aumento dei Tassi Soglia antiusura, pretesi dall’ABI (l’Associazione Bancaria Italiana all’epoca guidata da Giuseppe Mussari) e concessi dal Governo Berlusconi su insistenza del Ministro Tremonti, il costo massimo potenziale del credito per l’economia Toscana è cresciuto da 13,5 miliardi di € a 16,0 miliardi di €. Praticamente 1,7 miliardi di € annui in più e ciò quale conseguenza della riferita lievitazione per Legge dei tassi Soglia antiusura Legge N° 108\1996 che, al 13 Maggio 2011, esprimevano una media del 13,043%  mentre a Giugno 2015 tale media saliva al 15,522%. Di contro il costo all’ingrosso del denaro per le banche rappresentato dall’Euribor 3 Mesi, scendeva dall’1,373% a – 0,003%.

Tale descritta evoluzione dei tassi antiusura e discesa, fino a diventare negativi, dei tassi Euribor 3 Mesi, in base ai volumi di credito in essere al 30\6\2015  in Toscana, comporta un maggior onere complessivo per le attività produttive e consumatrici di 1,7 miliardi di € annui. Mentre il beneficio complessivo per le Banche assomma a detto importo più ulteriori 1,4 miliardi di € conseguenti al minor costo del denaro all’ingrosso espresso, appunto, dall’Euribor. Il Sistema del Credito Toscano, quindi, a tutto Giugno 2015  rispetto a Giugno  2011, ultimo trimestre prima della recessione, ha potuto usufruire di ben 3,1 miliardi di € annui di maggiori benefici a danno delle attività produttive e consumeristiche.

La storia, purtroppo, anziché consegnare ai Toscani un sistema creditizio più solido e più attento all’economia regionale, vede oggi la Regione decapitata dalle sua Banche più attente alle localizzazioni (fatta eccezione delle banche di credito Cooperativo) come appunto la Vecchia Banca Popolare dell’Etruria e la stessa Monte Paschi e quelle che ne costituivano l’ossatura portante completamente dissolte dalle fallimentari e affaristiche gestioni. Si assiste così al deplorevole declino di una classe dirigente Bancaria sempre espressione della pessima classe dirigente politica regionale, dal compianto Fanfani in poi.

In più oggi la regione Toscana è soffocata da ben 16,5 miliardi di € di sofferenze bancarie molte delle quali classificate tali dalle banche in modo illegittimo al solo fine di estorcerne maggiori interessi. Numerose sentenze dei tribunali Toscani, a seguito di cause promosse dal mio Staff e da altri difensori di utenti creditizi, confermano che quasi un terzo delle medie e piccole imprese Toscane classificate a Sofferenza presso la Centrale dei Rischi della Banca D’Italia, in realtà risultano essere creditrici verso le banche. A Siena, come ad Arezzo ed altrove, si rinvengono numerosi esempi di imprenditori, messi in ginocchio da illegittime Segnalazioni a CR che poi  dopo la conclusione delle cause bancarie tutte le Banche sono state condannate a restituire Denari.

D’altro canto, se il sistema delle Banche operanti in Toscana, specialmente quelle nazionali e quelle commissariate radicate nella regione, in questi 4 anni hanno creato voragini nei loro bilanci, hanno pensato bene di tapparle con il sudore e sangue delle imprese, imprenditori e famiglie produttrici.

Questo è solo quanto rilevato per la regione Toscana elaborando i dati forniti ai Bollettini statistici della Banca d’Italia.

In base a questi dati l’invito è certamente non solo di controllare cosa le banche hanno applicato sui vostri conti, mutui, leasing etc ma anche iniziare a chiedere alla propria banca… “ma Tu che Rating ha?!”

…Apriamo gli occhi e informiamoci!

SCP